La storia
Le Leggende e la Storia della Coltivazione dello Zafferano
Le Leggende
La storia dello zafferano è piena di miti e leggende. Una famosa leggenda racconta dell’amore tra Croco, un valoroso guerriero, e la ninfa Smilace. Purtroppo, Croco morì, e gli dei, commossi, trasformarono Smilace in una vite spinosa (Smilax Aspera) e Croco nel fiore di zafferano.
Un’altra leggenda romana racconta una storia diversa. Mercurio, lanciando un disco, colpì accidentalmente il suo amico Croco, uccidendolo. Per onorarlo, Mercurio macchiò il fiore di zafferano con il sangue di Croco. Questo fiore divenne simbolo di memoria e sacrificio.
Nelle vecchie tradizioni, si diceva che le spose spargessero fili di zafferano sui loro letti prima di dormire con i mariti, credendo che lo zafferano fosse un potente afrodisiaco. Il prodotto più prezioso del fiore era un unguento fatto dai suoi fili, usato come forte sonnifero.
L’Inizio della Coltivazione nel Mediterraneo Orientale
Si crede che la coltivazione dello zafferano sia iniziata nel Mediterraneo orientale, in Grecia e sull’isola di Creta. Probabilmente iniziò in Cilicia, una regione che oggi si trova nel sud della Turchia, vicino a Cipro. Lo zafferano veniv
a coltivato anche nell’India settentrionale.
Un importante documento storico dell’antico Egitto (3100 a.C.-1075 a.C.) menziona lo zafferano nel Papiro Ebers, un documento medico. Affreschi nel palazzo di Cnosso a Creta mostrano donne che raccolgono fiori di zafferano, dimostrando la sua importanza.
Nell’Antico Testamento, il Cantico dei Cantici (4:14) descrive lo zafferano come una delle piante più belle di un giardino, paragonando la sua bellezza a quella di una sposa. I famosi medici greci Asclepio (525-456 a.C.) e Ippocrate (470-322 a.C.) usavano lo zafferano per alleviare i dolori mestruali e aiutare nel parto. Teofrasto (372-287 a.C.) lo menzionava nella sua opera botanica “Historia Plantarum.”
Dopo la morte di Buddha (tra il 566 e il 4
86 a.C.), lo zafferano divenne il colore ufficiale delle vesti dei monaci buddisti, simbolizzando la regalità. Virgilio, nelle sue “Georgiche”, e Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), nella sua “Storia Naturale”, lodavano la qualità dello zafferano, specialmente quello della Cilicia.
Lo Zafferano nella Storia
Nel 13º secolo, un monaco di nome Santucci portò i primi bulbi di zafferano in Italia, iniziando la sua coltivazione nella regione dell’Aquila. Durante il Medioevo, lo zafferano si diffuse in molte regioni italiane, inclusa la Toscana, con documenti che testimoniano la sua coltivazione a Barberino Val D’Elsa (1258), Montepulciano (1293), Volterra (1369), Ponsacco (1374) e San Gimignano (1228).
Nel 1317, il re Roberto abolì le tasse sullo zafferano per aumentare le vendite locali e ridurre le importazioni. Quando lo zafferano dell’Aquila divenne famoso a livello internazionale, reintrodusse le tasse per finanziare importanti progetti cittadini.
Nel 1500, la coltivazione dello zafferano raggiunse il suo picco, con mercanti che inviavano grandi quantità a Ginevra passando per Firenze. La leggenda del risotto alla milanese nacque nel 1574, quando un apprendista aggiunse zafferano al riso durante un banchetto di nozze, creando il famoso piatto.
Nel 1632, il Senato della Repubblica di Genova impose una multa a chi rubava fiori di zafferano. La produzione di zafferano declinò nel 16º secolo, ma nel 1700 ci fu un rinnovato interesse per questa coltura.
La Coltivazione di Zafferano in Italia
In Umbria, documenti del 16º secolo mostrano la coltivazione di zafferano a Cerreto, Cascia, Norcia, Città della Pieve e sulle colline da Spoleto a Trevi. La Via Francigena, una rotta commerciale tra Firenze e Genova, aiutò a diffondere la coltivazione dello zafferano a San Gimignano.
Contraffazioni dello Zafferano
Nel corso della storia, l’alto costo dello zafferano ha portato a molte contraffazioni. Le persone mescolavano i fili di zafferano con altri fiori o usavano zafferano esausto. Dioscoride e Plinio il Vecchio menzionavano queste pratiche nel Medioevo, e venivano imposte severe punizioni, inclusa la pena di essere bruciati vivi con lo zafferano falso.
Uso Medico dello Zafferano
Storicamente, lo zafferano era usato come antinfiammatorio, rimedio per la febbre, trattamento per le coliche epatiche e antidepressivo. Galeno di Pergamo (130-200 d.C.) preparava un rimedio calmante con mandragola, cedro, pepe, senna e zafferano.
Nel 1809, un libro di cucina milanese descriveva il “riso giallo in padella,” dove il riso veniva cotto con cipolla, burro, grasso di bue e brodo di zafferano. Nel 1853, Felice Luraschi descrisse il “riso giallo alla milanese,” simile alla versione odierna.
Nel 1900, Pellegrino Artusi scrisse due versioni della ricetta: una senza burro e l’altra con vino bianco per pulire il palato.
La Cooperativa di Navelli
Nel 20º secolo, fu fondata a Navelli la prima cooperativa di produttori di zafferano, promuovendo la coltivazione della spezia in Italia.
La Nascita della Paella Valenciana
La paella nacque in Spagna tra il 15º e il 16º secolo. Il nome deriva dal latino “patella.” Questo piatto, fatto con riso, verdure, zafferano e carni locali, è una tradizione della regione di Valencia, dove erano comuni giardini e allevamenti di polli e conigli. Una variante utilizza il pesce al posto della carne.
Etimologia dello Zafferano
Il nome Croco deriva dal latino “Crocus” e dal greco “krokos,” che significa filamento. La parola zafferano deriva dal latino “safranum,” che proviene dall’arabo “zaʻfarān,” e dal persiano “aṣfar,” che significa giallo.
Questa ricca storia e le numerose leggende legate allo zafferano ne fanno una delle spezie più affascinanti e preziose, non solo per il suo valore culinario, ma anche per il suo significato culturale e storico.